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(1) Il greto del Cellina - A.Cordenons ®

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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

RITORNA ALLA HOMEPAGE GENERALE DEL SITO
HOMEPAGE DELLA Z.P.S. MAGREDI DI PORDENONE
I LUOGHI INTERESSATI DAL PROGETTO
IL PIANO DI GESTIONE
GLI HABITAT DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FLORA DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FAUNA DEI MAGREDI DI PORDENONE
IL PROCESSO PARTECIPATIVO

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CONCLUSO IL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE
PARTE L’ITER DI ADOZIONE-APPROVAZIONE DEL PIANO

Con le serate di Maniago e Cordenons del 12 e 13 ottobre 2011 di fronte ad una nutrita presenza di amministratori e rappresenti dei portatori d’interesse locali e di pubblico si è concluso il processo di partecipazione per la stesura della bozza definitiva del Piano di gestione relativo alla ZPS ‘Magredi di Pordenone’.

Il documento si prepara ora all’iter di approvazione da parte della Giunta regionale.
Ai sensi della L.R. 7/2008, il percorso di approvazione prevede che il documento di Piano venga innanzitutto sottoposto ai pareri del Comitato tecnico-scientifico (istituito ai sensi della L.R. 42/96: ‘Norme in materia di parchi e riserve naturali regionali’) e del Comitato faunistico regionale (di cui all'articolo 6 della L.R. 6/2008: ‘Disposizioni per la programmazione faunistica e per l'esercizio dell'attività venatoria’).
Successivamente deve essere sentita la IVa Commissione consigliare che si occupa di ambiente.

Il Piano di gestione e le relative Misure di Conservazione possono così essere provvisoriamente adottati: questo passaggio è precisamente codificato dalla norma regionale ed è previsto che avvenga mediante la pubblicazione per 60 giorni consecutivi all'albo pretorio degli enti locali interessati e, sul sito informatico della Regione oltre che con avviso di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione, con l'indicazione della sede ove si può prendere visione dei relativi elaborati. Chiunque vi abbia interesse può presentare osservazioni entro i 60 giorni successivi.
Quindi la Regione valuta le osservazioni pervenute e apporta le eventuali modifiche.

Mentre a decorrere dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale dell'avviso di adozione del Piano sono già vigenti le Misure di conservazione regolamentari e amministrative in esso contenute, il Piano di gestione può considerarsi definitivamente approvato solo dopo la promulgazione del decreto da parte del Presidente della Regione, (su conforme deliberazione della Giunta regionale). Più precisamente il Piano di gestione entra definitivamente in vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale.

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LE DUE PUBBLICAZIONI SUI MAGREDI

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Un importante aspetto del processo partecipativo ha riguardato le iniziative più strettamente divulgative rivolte alla popolazione lungo un percorso informativo che è durato circa due anni. Tale azione è stata tesa a promuovere verso i cittadini tutte le problematiche connesse alla applicazione della Direttiva “Habitat” ed “Uccelli” ed a favorire la conoscenza della biodiversità e del valore naturalistico di questa straordinaria ed originalissima area.

Oltre al sito web, alle newsletter, agli incontri con sindaci, cittadini e portatori di interesse tale percorso è culminato con la distribuzione di due pubblicazioni dedicate ai magredi.

Fintantoché disponibili, entrambe le pubblicazioni possono essere ritirate gratuitamente da parte dei singoli cittadini residenti in uno dei 12 Comuni della ZPS; la richiesta va fatta presso il competente Servizio caccia, risorse ittiche e biodiversità in via Sabbadini n. 31 a Udine.

Per informazioni: dott. Stefano Fabian stefano.fabian@regione.fvg.it

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I MAGREDI, IERI, OGGI E DOMANI

I MAGREDI, IERI, OGGI E DOMANI

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MAGREDI DI PORDENONE le ultime praterie

MAGREDI DI PORDENONE le ultime praterie

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RASSEGNA STAMPA

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Rassegna stampa (4)

Studenti alla scoperta dei magredi sulle orme dei terrazzieri

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Rassegna stampa (3)

Terre magre ricche di tutto

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Rassegna stampa (2)

Imparare dalla terra - un laboratorio chiamato Magredi

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Rassegna stampa (1)

In un libro i magredi visti dagli alunni

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NEWSLETTERS

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Benvenuti nel portale dedicato al processo di partecipazione
per il Piano di gestione del sito Natura 2000 “Magredi di Pordenone”

La salvaguardia della biodiversità è un tema di grande attualità, la cui disciplina è stata affrontata a vari livelli, anche in sede internazionale attraverso la definizione di importanti accordi come la Convenzione sulla Diversità Biologica sottoscritta a Rio de Janeiro nel 1992.
A livello europeo, un passaggio cruciale è rappresentato dalle Direttive ComunitarieUccelli” e “Habitat”. Queste ultime hanno come obiettivo la conservazione nel lungo termine delle specie e degli habitat naturali rari o minacciati nel territorio dell’Unione europea. Nell’applicazione di queste Direttive sono impegnati tutti gli Stati membri e, al loro interno, le singole Regioni.
Oggi si è compreso che per salvaguardare le specie selvatiche e gli habitat naturali non è più sufficiente operare all’interno di ogni singola area protetta; appare piuttosto necessario evitare l’isolamento dei singoli siti d’interesse favorendo la loro integrazione e rendendo anche le campagne coltivate e le periferie urbane più permeabili alla diffusione degli organismi. Questo consente di valorizzare meglio il territorio, di renderlo più sano, di elevare la qualità dei prodotti agricoli e di migliorare in generale gli standard economici e di vita dell’uomo che su quel territorio vive.
La rete Natura 2000 è uno dei pilastri della strategia adottata su scala europea per la conservazione della biodiversità e per lo sviluppo sostenibile.
La tutela ambientale in senso moderno non è più un fatto astratto e non può essere concepita come l’imposizione di vincoli calati dall’alto; all’opposto essa deve prevedere momenti di partecipazione attiva e consapevole di tutte le componenti economiche e sociali che agiscono sul territorio, soprattutto in aree come i Magredi dove le attività agricole tradizionali, assieme ad altri fattori di ordine antropico e naturale, hanno modellato un territorio di straordinaria originalità e di grande ricchezza in termini non solo di biodiversità ma anche di cultura, tradizioni e prodotti tipici. Questo patrimonio nella sua interezza deve essere non solo salvaguardato ma anche rilanciato come occasione di sviluppo. Un rapporto più equilibrato fra uomo e ambiente e fra le singole sfere d’interesse economico sono una occasione di crescita per tutti e l’unica garanzia per progettare assieme un efficace strumento di gestione del territorio.

Con i migliori auguri di buon lavoro
Dott. Claudio Violino
Assessore alle risorse rurali, agroalimentari e forestali

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